25 ottobre 2011

Quest'anno per la prima volta il mercato televisivo italiano non cresce: il suo valore è inferiore a quello del 2010 e risalirà molto lentamente negli anni successivi.

L'andamento sarà condizionato dalla congiuntura economica sfavorevole, che sta colpendo le risorse tradizionali come la pubblicità, che non riuscirà a recuperare le perdite dei tre anni, mentre la pay-tv continuerà a crescere, anche se a ritmi inferiori a quelli abituali.

Tra gli operatori, Sky e Mediaset si contenderanno il mercato, mentre sorprende in parte la crescita di Telecom Italia.

Il mercato, dunque, nonostante la crisi economica, è attraversato da grande dinamismo, grazie anche alla spinta delle nuove tecnologie, e presenta numerosi spunti di riflessione, anche in chiave strategica.

Dati, analisi e prospettive sono all'interno della quinta edizione del rapporto sul Mercato Televisivo in Italia: 2011-2013, che sarà pubblicato il prossimo 25 ottobre, uno strumento indispensabile per capire il mercato e le sue trasformazioni.

8 Novembre 2010

Il mercato televisivo italiano è digitale. L'analogico è presente, a fine 2010, in meno del 20% delle abitazioni.

Dopo un periodo piuttosto sfavorevole, a causa della crisi economica, il mercato crescerà, nel prossimo triennio, ad un tasso medio del 3,4%.

La pubblicità rimane la risorsa principale del mercato, pur crescendo a ritmi inferiori rispetto alla pay-tv e rimanendo costantemente al di sotto del 50%.

Mediaset rimarrà leader nella pubblicità e Sky nella pay-tv. Pur riducendo la quota di mercato nel core business, Sky riprenderà a crescere in valori e abbonati e diventerà un attore significativo anche nel mercato pubblicitario, grazie all’aumento dell’offerta in chiaro sul digitale terrestre.

29 settembre 2008

Il mercato della televisione in Italia varrà nel 2010 9,6 miliardi di euro. E il primo operatore, a sorpresa, sarà Sky, che si accaparrerà circa un terzo (3,1 miiardi di euro) di tutto il giro d'affari. Merito della crescita impetuosa delle pay-tv, che grazie alla sempre maggiore concorrenza delle piattaforme di fruizione aumenteranno i ricavi a un tasso del 12% l'anno, erodendo gradualmente le entrate dei giganti generalisti.

16 Novembre 2009

A fine 2009 il mercato televisivo italiano – canone, pubblicità, abbonamenti e servizi a richiesta all’utente finale - raggiungerà complessivamente €8.4 mld. Con una crescita di poco superiore al 1% annuo varrà, a fine 2011, €8,9 mld.
L’andamento del mercato sarà condizionato dalla crisi economica. La pubblicità cala nel 2009 e torna a crescere solo nel 2011 (-2,1% annuo sui 3 anni), la pay-tv cresce (7,2% annuo) grazie all’offerta DTT e alla diffusione, seppur limitata, della IPTV.

3 ottobre 2006

Nel 2005 il mercato televisivo in Italia ha raggiunto il valore di €7.4 miliardi. Nel 2006 si stima una crescita dell’8.2%, toccando quota €8 miliardi. Alla fine del 2008 varrà oltre €9 miliardi, con una crescita media annua del 7.4%.

La risorsa principale è stata la pubblicità, quasi €4 miliardi nel 2005. I ricavi da pay TV, €1 760 milioni, erano già superiori a quelli derivanti dal canone radiotelevisivo, € 1 480 milioni. Nei prossimi anni si prevede che i ricavi da pay TV crescano più rapidamente delle altre risorse del sistema, superando il valore di € 2 850 milioni nel 2008.

Il segmento più dinamico sarà quello dei servizi televisivi a pagamento. In questo mercato la piattaforma satellitare resterà leader, ma vedrà ridurre la propria quota di mercato, a vantaggio delle offerte su piattaforme alternative: DTT, IPTV e mobile.

In generale, le nuove piattaforme per la fruizione di contenuti televisivi, IPTV e mobile in particolare, presenteranno i tassi di crescita più elevati, pur restando i ricavi ancora marginali rispetto al totale mercato. La tv mobile otterrà dei numeri significativi in termini di utenti, anche se dovrà scontare la loro minore disponibilità di spesa per contenuti televisivi (arpu medio)  rispetto alle altre piattaforme

Il mercato della TV “solo digitale” è in crescita: alla fine del 2005 valeva meno del 30% del valore complessivo del mercato televisivo, pari a €2 miliardi. Alla fine del 2006 rappresenterà il 32% del totale, e nel 2008 il 39%, pari a €3.5 miliardi.

La dinamicità dovuta allo sviluppo del digitale e alla presenza di piattaforme diverse favorirà una maggiore concorrenza e una conseguente riduzione delle quote in capo ai principali operatori.

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