Televisioni: tutti giù per terra boom di spot sui canali in chiaro
I dati di Confindustria Radio TV dicono che la pubblicità cresce solo sul digitale terrestre, dove però calano le ammiraglie generaliste. Il satellite resta fermo al 13%. Ma sul comparto incombe l'incertezza per la migrazione dalla banda 700.
Il 2017 è stato un anno di grandi manovre sul digitale terrestre italiano. Quei canali che fino a qualche anno fa sembravano dover essere in eterno terreno di pascolo esclusivo del duopolio Rai e Mediaset e che agli albori del digitale venivano dati per moribondi perché non avrebbero potuto supportare le nuove generazioni di innovazione tecnologica, a partire dall'alta definizione, sono ora un brulicare di iniziative. Attirano nuovi investimenti, soprattutto da parte di grandi gruppi, ma non solo.
[…] Sky punta sul digitale terrestre e la pubblicità per muovere il fatturato a fronte di abbonati stabili o in lieve calo, continuando a salvaguardare i margini comprimendo costi interni e anche le fee riconosciute ai canali ospitati nel suo bouquet. Segnale evidente di una nuova strategia secondo Augusto Preta, Direttore di ITMedia Consulting, che punta da un lato a trasferire sull'online il terreno della sfida sul mercato pay con i vari Netflix, Amazon o Tim, e sul digitale terrestre quella sulla raccolta della pubblicità e della concorrenza a tutto campo con le emittenti generaliste e tematiche.
Stefano Carli, Repubblica Affari&Finanza, 12.02.2018
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