Di Augusto Preta

Il settore pubblicitario, in Italia come nel resto d’Europa, deve fare i conti con una più generale tendenza ad una riduzione degli investimenti per effetto della crisi economica. Per dare un’idea della dimensione del fenomeno, si pensi che gli investimenti in pubblicità sono calati, nel solo mese di gennaio, del 18,7%.
La crisi economica avrà dunque conseguenze negative sul settore, che si rifletteranno in un atteggiamento più conservativo degli investitori pubblicitari, in una generale riduzione del budget destinato alla pubblicità su media e, soprattutto, in una diminuzione delle sperimentazioni pubblicitarie su broadband, provocando, in ultima analisi, un rallentamento nello sviluppo del mercato.
Eppure, se si confrontano gli investimenti pubblicitari nel 2008 con quelli dell’anno precedente, è facile notare come, oltre alla radio, che ha visto aumentare gli investimenti del 2,3%, l’unico medium che ha dato un segnale positivo è Internet, che ha registrato un +13,9%. La stampa e il cinema hanno subito il calo maggiore, ma anche la pubblicità su televisione sta vivendo il suo momento di crisi con un –1,2% rispetto al 2007.
L’anno è poi iniziato con la stessa tendenza, in negativo, per tutti i media tranne che per Internet, i cui investimenti sono continuati a crescere dell’1,8% rispetto all’anno precedente, continuando un trend che va avanti da anni: basti pensare che, dal 2004 ad oggi, gli investimenti su questo mezzo sono aumentati del 177%.
Esistono diverse tipologie di pubblicità su Internet, ma la più utilizzata dagli investitori è quella degli AD banners, che sono cresciuti, nel 2008, del 20% rispetto all’anno precedente.
Quali sono dunque le opportunità offerte agli inserzionisti pubblicitari da Internet e dalla banda larga per i prossimi anni? Sicuramente la domanda di banda crescerà guidata dalla crescita dei servizi di video entertainment come la web-tv, l’IPTV, l’HDTV, creando quindi nuove occasioni di contatto con l’utente finale da parte di chi investe in pubblicità. In questo clima bisogna tener presente dunque i vantaggi competitivi relativi a queste innovative forme di pubblicità, ovvero la possibilità di rivolgersi ad un pubblico più specifico rispetto a quello della tv generalista, più segmentato e profilato, maggiore immediatezza ed efficienza.
Non va dimenticata, infine, l’opportunità offerta anche dalla banda larga mobile data dalla penetrazione quasi universale dei telefoni cellulari, che darà un grosso impulso alla crescita dei servizi su rete mobile. Non a caso la pubblicità su mobile in Europa crescerà, secondo le stime di ITMedia Consulting, del 76% in quattro anni, raggiungendo un valore di €2.370 milioni nel 2012.
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