C'è un tesoretto di frequenze che l'Europa si appresta a liberare e a farne i mattoni del futuro della banda larga. La Francia si è appena messa alla testa di questo movimento, mentre l'Italia ancora resta al palo. Sono le frequenze che dovrebbero liberarsi con lo switch off della tv analogica (entro il 2012): il cosidetto dividendo digitale.
Il 20 ottobre il Governo francese ha annunciato il piano France numérique 2012, facendo una scelta forte: a favore della neutralità tecnologica.
[...] Secondo una stima della Commissione dalle nuove frequenze si libererà un business da 165 miliardi di euro per il settore telefonico. In tutto questo dibattito "l'Italia finora ha evitato di prendere una posizione anche se sarebbe orientata a tutelare lo status quo dei broadcaster, come è emerso il 17 ottobre a Roma, all'incontro dell'International Institute of Communications" dice Augusto Preta, direttore generale di ITMedia Consulting, tra i più attenti osservatori di questo tema.
Pesano non solo scelte politiche, ma anche problemi oggettivi: "In Francia c'è un pugno di emittenti - continua - quindi è possibile accontentare tutti. Dare loro tutto lo spettro di cui hanno bisogno per i servizi aggiuntivi del digitale, l'interattività, l'alta definizione; e ne avanza anche per la banda larga. Da noi invece ci sono 500 emittenti locali".

Nova, 30 ottobre 2008
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