L'azienda Usa di streaming video si prepara a sbarcare anche in Italia. Si prospetta una svolta sia per il mondo del broadcasting sia per quello delle reti. Ecco le sfide più calde che l'industria dovrà affrontare
di Augusto Preta

Lo sviluppo del video segna un cambio di passo nell’evoluzione di Internet. Il contributo di Netflix appare fondamentale e con molteplici effetti: aumento dell’offerta legale su internet di contenuti propri e dei concorrenti (produttori e broadcaster titolari dei diritti), stimolo alla diffusione delle reti broadband e ultra broadband (negli Usa Netflix occupa stabilmente da sola oltre il 30% del traffico in downstream), impatto sull’industria dei contenuti audiovisivi, in particolare della tv a pagamento.

Un successo che viene da lontano
La storia dei successi di Netflix e del suo co-fondatore Reed Hastings inizia nel 1997, quando ha fatto ingresso nel mondo del video cambiando le regole di quell’industria. Ha contribuito alla crisi dell’homevideo e dei videoshop in particolare (Blockbuster), abbinando un catalogo vastissimo e molto semplice da consultare con la spedizione postale direttamente a casa. Gli abbonati, dopo aver visto il Dvd, ritornavano il pacchetto in una busta pre-pagata: avendo accesso a un numero illimitato di contenuti ordinavano immediatamente il successivo. Per paradosso, Netflix nasce come “new technology company” basata sulla più vecchia tecnologia esistente: il servizio postale.
Sviluppo naturale del servizio sono stati Internet e streaming video. Anche in questo caso Netflix non è stato il primo: Hulu e molte altre piattaforme offrivano questo tipo di servizi. Ancora una volta, quello che Netflix ha cambiato è stato l’approccio. Invece di legare il servizio al device (pc, tv, mobile) o al sistema operativo come molti suoi concorrenti (Apple, Amazon), Netflix ha scelto fin dall’inizio l’approccio aperto firmando accordi con tutti i fornitori di apparati e allargando in questo modo la base potenziale di utenti. Se si guardano i cataloghi, in Usa come in Europa (UK, Francia e Germania), Netflix non ha alcun vantaggio sui concorrenti: anzi in diversi casi il suo pacchetto è inferiore ai rivali. Fa la differenza il modo con cui aggredisce il mercato e l’ampiezza dei dispositivi con cui i suoi clienti possono accedere al servizio, guardando i programmi che vogliono, dove vogliono e nel momento che vogliono. La diffusione massiccia di smartphone e tablets (tra i maggiori contributori alla crescente popolarità del video streaming) ha accentuato la marginalizzazione della tv tradizione e del dvd, particolarmente negli Usa dove il mobile ha superato il fisso nel consumo del tempo libero e dove, dopo il dvd, anche la pay Tv (Hbo su tutti), segna il passo a favore dei provider di video streaming.

Augusto Preta, Cor.Com, 19 gennaio 2015, p. 1

Leggi il seguito:
Come cambia la pay Tv
Integrazione contenuto-tecnologia e net neutrality
Lo sbarco in Europa
L’ingresso in Italia

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