Il consumo di contenuti è in costante aumento, ma attraverso dispositivi connessi. Dirottare le risorse

La televisione tradizionale raggiunge oggi l’87% della popolazione mondiale. Questo settore tradizionalmente si appoggiava a imponenti reti di trasmettitori terrestri per diffondere la propria programmazione. Oggi internet rappresenta un nuovo e meno costoso canale di distribuzione per i contenuti televisivi. Dunque, la tendenza, guidata dal realismo economico, è usare internet per distribuire un volume crescente di programmazione televisiva. Ma questo ha delle implicazioni: la tendenza a riallocare le frequenze televisive agli operatori mobili.

Già nel 2010 il numero di persone che possedeva un telefonino superava il numero complessivo di televisori. Secondo alcuni analisti, nel 2018 vi saranno tanti smartphone quanti televisori. E a quel punto la penetrazione degli apparati TV comincerà a stabilizzarsi, mentre grazie alla riduzione dei costi la penetrazione di smartphone continuerà a crescere.

Nel 2014 i ricavi mondiali da dati in mobilità sono stati circa il doppio della spesa per la pubblicità televisiva. Questa continuerà a crescere anche nei prossimi anni, ma essendo ormai un mercato maturo il tasso di crescita sarà legato a quello dell’intera economia, mentre la banda larga mobile è ancora in crescita, con tassi di sviluppo più alti rispetto a quelli dell’economia nel suo complesso.

Augusto Preta, CorCom, 4 febbraio 2015

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